Questo singolare mitreo è posto nella regione occidentale, la più lontana rispetto all’ingresso (Regio III, Insula XVII). Il particolare appellativo deriva da una figura a forma di pianta del piede realizzata nel pavimento mosaicato all’ingresso del complesso, alla quale, forse, l’iniziato doveva sovrapporre il proprio piede nel primo passo di accesso al tempio.
Al solito, un lungo corridoio affiancato da sedili si snoda su tutta la lunghezza dell’ambiente, fino ai piedi dell’altare posto verso la parete di fondo.
Della sua esistenza oggi rimangono poche tracce: un pilastrino cavo e due piccoli frammenti del bassorilievo posteriore, che doveva rappresentare la classica tauroctonia. Se ne vedono i due angoli superiori, sinistro e destro, che raffigurano, rispettivamente, le figure allegoriche del Sole e della Luna (una rappresentazione molto simile si trova nel Mitreo del Circo Massimo, nel cuore di Roma).
Sul mosaico pavimentale, a circa metà lunghezza, troviamo la figura di un sinuoso serpente, posto di traverso sul lato destro. Si può osservare che il serpente è un animale fondamentale nell’ambito della mitologia legata al culto mitraico, ma è anche lecito sottolineare che esso è da sempre un emblema fortemente legato alla terra, ed alle energie ad essa associata (“energie telluriche”).
Fonte: https://www.sotterraneidiroma.it