Un caso a parte è costituito dal cosiddetto “Sacello delle Tre Navate” (Regio III, Insula I), che si trova poco oltre il caseggiato del Serapide e le Terme dei Sette Sapienti, una zona, quindi, probabilmente legata ai culti di importazione orientale (Serapide, infatti, è una divinità ctonia, di origine egizia, dell’Oltretomba, della fertilità, del mare: ad essa era consacrato il toro Api). Secondo alcuni, questo ambiente poteva eventualmente essere stata sede di un altro mitreo, se non altro per la forma rettangolare allungata tipica di questi edifici di culto.
Il dubbio nasce dal fatto che la decorazione musiva sembra non concordare con quelle tipicamente associate al culto di Mitra; in particolare, nei pressi di quello che doveva essere stato l’altare, vediamo alcune figure che rappresentano, da sinistra verso destra, una coppa, un altare infuocato ed un maialino, o cinghiale, con accanto un coltello, quindi una probabile vittima sacrificale.
Sappiamo, però, che il culto mitraico era legato alla immolazione di un toro, non di un maiale che non c’entra niente, per cui rimane il dubbio sull’attribuzione di questo luogo ad un culto ben preciso.
Per questo motivo, è stato identificato come “Sacello” e non “Mitreo” delle Tre Navate perdurando l’assenza di elementi più incisivi per la sua identificazione.
Fonte:
https://www.angolohermes.com/luoghi/lazio/ostia/sacello_tre_navate.html