TARVISIO (Ud). Fraz di Camporosso in Valcanale. Mitreo.

Nel paese di Camporosso la via moderna ricalca quella antica. Per quel che riguarda l’abitato, è ormai assodato che fosse la sede dell’ufficio provinciale della dogana e che mantenesse una certa importanza almeno fino alla tarda età imperiale. Ripetuti sono stati i rinvenimenti nella zona più vecchia del paese, quella occidentale.
L’ultima scoperta importante è di alcuni decenni fa quando, in seguito ad un sondaggio effettuato dalla Soprintendenza del Veneto, venne rinvenuta una struttura identificata come Mitreo nei pressi furono scoperte altre strutture murarie forse relative ad un edificio.
Il culto del dio Mitra era frequente tra i funzionari delle stationes doganali, sia liberi che schiavi e viene attestato, nel centro doganale, dall’iscrizione che porta la dedica di Telesforo, che si definisce Gai Antoni Rufi servus e publici portorii vilicus (1).
La presenza di altre quattro iscrizioni legate all’esistenza della dogana e provenienti da Camporosso ha fugato ogni dubbio circa la funzione di questo importante centro romano. Di queste, una menziona con certezzxa un funzionario doganale, Erminius, che è esplicitamente detto scrutator stationis Bilachiniensis il riferimento ad una diarchia imperiale (Augustorum nostrorum) data l’epigrafe tra la seconda metà del II sec. d.C., all’epoca di Marco Aurelio, e i primi due decenni del II sec. d.C. Questo riferimento ad un addetto all’ufficio doganale va ad aggiungersi ad altre due menzioni presenti su iscrizioni rinvenute nell’800: una nomina, genericamente, un contrascriptor, cioè …un controllore della stazione doganale, quasi sicuramente uno schiavo privato di quel Q. Sabinius Veranus più volte attestato epigraficamente come appaltatore privato dell’esazione dei dazi del publicum portorii Illyrici intorno alla metà del II sec. d.C..


(1) D(eo) I(nvicto) M(ithrae). /Telesphorus, / C(ai) Antoni Rufi / ser(vus), p(ublici) p(ortorii)vilicus, / v(otum) s(olvit) l(ibens) m(erito) (Zaccaria 2001).


in Viabilità e insediamenti d’epoca romana nel territorio della Valle del Fella, Mirta Faleschini, in Ce Fastu?, Società Filologica Friulana, 2010.


Periodo artistico: II sec. d.C.
Data ultima verifica: 01/12/2010
Rilevatore: Feliciano Della Mora