E’ un piccolo mitreo che si trova nel mezzo della città antica (Regio I, Insula III) e prende il nome dalla vicina casa privata, dalla quale si accede, e nel cui cortile interno è stato trovato un bassorilievo raffigurante la dea Diana, protettrice delle selve e della caccia. Probabilmente si trattava di un mitreo privato, frequentato da una piccolissima comunità.
Un vestibolo fa da anticamera, costituito da due salette laterali, divise da uno stretto cortile centrale.
Un pozzetto circolare all’ingresso fa supporre che le due piccole sale servissero ad accogliere le vittime sacrificali (i tori) e che il pozzetto doveva raccoglierne il sangue o doveva farne defluire le acque di lavaggio.
La stanza principale, non troppo più grande delle precedenti, presenta una nicchia addossata sulla parete di fondo, la cui volta semicircolare è adornata da pietre pomici e tracce di pittura blu, che le danno l’aspetto di una grotta.
All’interno si trova l’altare per le celebrazioni: due piccole teste antropomorfe erano incastonate ai suoi lati, oggi ne è rimasta soltanto una. Il personaggio raffigurato è stato identificato con Dioniso. Un foro circolare trapassa l’altare da parte e parte, probabilmente la cavità doveva accogliere una lampada al suo interno.
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