Dal 1992 è stato istituito il Museo dell’Agro Veientano. La sua sede definitiva è il prestigioso Palazzo Chigi di Formello, restaurato grazie a fondi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lazio, della Provincia di Roma, degli sponsor privati e del Comune stesso, con i primi spazi inaugurati nel dicembre 2011.
Il Museo illustra tutte le fasi della storia del territorio a cominciare dall’epoca protostorica, l’Età del Ferro con le sue ricche necropoli, il periodo etrusco, l’epoca romana a partire dalla presa della città nel 396 a.C., e le fasi post-antiche, dalla fase paleo-cristiana ai Feudi Orsini e Chigi.
I reperti provengono da un vasto ambito, compreso tra il Comune di Formello e quello di Roma, per la massima parte in quello che oggi è il XX Municipio. Grande risalto viene dato alla definizione del territorio nelle diverse fasi storiche e al legame del museo con esso, anche mediante la visione diretta dalla “torre di avvistamento” ri-creata dall’Arch. Andrea Bruno sulle basi della torre duecentesca, primo nucleo del palazzo. La scala monumentale da lui creata all’interno della torre è anch’essa musealizzata grazie all’esposizione di alcuni materiali molto particolari e mezzi multimediali.
Fra il materiale archeologico contenuto si trova un rilievo raffigurante Mitra, un pezzo eccezionale per qualità artistica, conservazione e dimensioni (1.500 kg). Eccezionali sono state anche le vicende del recupero in extremis operato nel marzo 2009 dalla Guardia di Finanza che ha intercettato il “pezzo” appena prima della sua vendita sul mercato clandestino, in Oriente.
Il rilievo, databile alla metà del II sec. d.C., permette di ipotizzare la presenza di un Mitreo, luogo di culto dedicato al dio Mitra, all’interno di una villa privata nell’area Campetti sul pianoro di Veio.
La scena del tradizionale sacrificio del toro eseguito da Mitra è ambientata all’interno di una grotta. A sinistra vediamo “Sol” sul carro trainato da quattro cavalli. Sulla destra troviamo “Luna” con una biga con due cavalli.
Il dio Mitra porta il tradizionale costume orientale con una tunica con maniche, berretto frigio, lunghi pantaloni e un mantello fermato da una fibula. Completano la scena i portatori di torce “Cautopates” (sin.) e “Cautes” (dx), insieme a una serie di animali (cane, serpente, scorpione e corvo).
Il confronto tra il rilievo di Veio e gli altri provenienti dall’Etruria rivela che il rilievo da Veio emerge come unico in termini di dimensioni e di qualità stilistiche.
La cronologia proposta lo rende il più antico dei rilievi di Mitra e potrebbe anche essere considerato come uno delle prime testimonianze del culto di Mitra in Etruria.
Info:
Palazzo Chigi, piazza S.Lorenzo 7
Telefono: 06/90194240-239
http://www.comunediformello.it – museo@comunediformello.it
Orario apertura: martedì 15.00-19.00; mercoledì e venerdì 9.00-13.00; sabato 10.00-18.00; domenica 9.00-13.00.