Koln, Romisch-Germanisches Museum, inv. RGM 58, 269
Da Koln, Zeughausstrasse, angolo Kattenburg
Argilla lavorata al tornio decorata alla barbottina e dipinta, ansa sinistra restaurata
Alt. all’orlo 26,8 cm. diam. ma 30,2 cm.
Il vaso biconico ha labbro estroflesso con costolatura centrale; le anse a nastro, impostate sull’orlo e sul punto di massima espansione del collo, sono decorate da due leoni accovacciati; basso piede a disco.
La decorazione applicata a barbottina nella parte di massima espansione raffigura una scena culturale con protagonista Sol/Mitra, il quale al centro della composizione rivolto a sinistra, è intento a compiere un sacrificio sulle fiamme accese di un altare (non conservato).
Nella mano sinistra tiene un globo a indicare la sua funzione di Kosmokrator. Indossa una semplice mantello svolazzante che copre solo la spalla sinistra lasciando scoperta l’esile figura con forme appena abbozzate, mentre la testa di profilo è circondata da una corona con lunghi raggi che connota il personaggi come Sol/Mitra.
Ai suoi lati sono raffigurati di profilo Cautes e Cautopates con costume e copricapo frigio, nella interpretazione astrale del culto personificazioni dell’aurora e del tramonto; stringono nelle mani la fiaccola.
Tra le figure, sono dipinti tre, probabilmente in origine quattro, motivi solari a più raggi, ripetuti anche sul lato B del vaso.
La scena di sacrificio presso l’altare appare piuttosto raramente tra le attestazioni iconografiche legate al mitraismo: può forse essere considerata, nel complesso e duro percorso iniziatico che l’adepto doveva sostenere, come espressione figurativa di uno dei sette gradi di consacrazione al dio, ciascuno commesso con una divinità planetaria (Sfameni Gasparro 2005, pp. 101-102).
Il vaso fu verosimilmente funzionale ai riti celebrati in uno dei mitrei messi in luce nella colonia romana Claudia Ara Agruppinensium, dove il culto di Mitra dovette avere numerosi proseliti soprattutto tra i militari, classe privilegiata di diffusione di questi misteri ai quali erano precluse le donne.
L’esemplare rientra in una tipica produzione locale di vari dipinti.
Datazione: II-III sec. d.C.
Bibliografia:
– Konstantin der Grosse 2007, n. I 13.10 (F. Naumann Steckner) con bibliografia precedente.
Fonte:
da “Costantino 313 d.C., Electa, Milano 2012, p. 220” – Catalogo mostra a Palazzo Reale a Milano 2012/2013